Giovanni Gentile e la riforma per una nuova classe dirigente
Abstract
Abstract
The school reform of 1923 was the result of the neo-idealist paradigm of Giovanni Gentile, in order to overcome the positivist school model mixed with the anxiety of Unification of the Risorgimento. Initially without the conditioning of Mussolini, Gentile completely rebuilt the structure and programs of the school, determined to achieve a political transformation of society through a highly meritocratic school; taking into account the literacy needs of the poorest classes, he directed the efforts of the Italian school towards a very rigorous preparatory high school for the university. Gentile aspired to channel dissent and social discontent to create a new political model and a new historical plot. He left his position as minister a few days after the disappearance of Matteotti, without ever dissociating himself from fascism. Any attempt to safeguard his reform was in vain, because Mussolini replaced him with the historian Pietro Fedele, his opponent. From then on, the reform was betrayed and the optimism of Gentile’s Reason was replaced by the “pedagogy of the baton”.
Riassunto
La riforma scolastica del 1923 fu il risultato del paradigma neoidealista di Giovanni Gentile, al fine di superare il modello scolastico positivista mescolato con l’ansia di Unità ereditata dal Risorgimento. Inizialmente senza condizionamenti da parte di Mussolini, Gentile ristrutturò totalmente assetto e programmi scolastici, deciso a realizzare una trasformazione politica della società attraverso una scuola fortemente meritocratica; benché considerasse le esigenze di alfabetizzazione delle classi indigenti veicolò gli sforzi della scuola italiana verso un severissimo liceo propedeutico all’università. Gentile ambiva a incanalare il dissenso e i disordini sociali per realizzare un nuovo modello politico e una nuova trama storica. Lasciò il suo ruolo di ministro pochi giorni dopo la scomparsa di Matteotti, senza mai dissociarsi dal fascismo. Vano ogni tentativo di salvaguardare la sua riforma, perché Mussolini lo sostituì con lo storico Pietro Fedele, suo contestatore. Da quel momento, la riforma fu tradita e l’ottimismo della Ragione di Gentile fu sostituito dalla “pedagogia del manganello”.
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