Pedagogia dell’invecchiamento ed autobiografia musicale

Abstract

The thread that holds this paper is the inclusion, meant as a vector of a virtuous circle between democracy and pedagogy. In this specific case, it concerns the inclusion of the older persons, a category strongly proved by the neoliberalist and globalist dynamics of the last years. The author, who assumes a predominantly humanistic point of view, claims the central role
of memory and of the narratives producing those existential representations, experienced by man throughout one’s life. However, this paper presents a multidisciplinary approach that tries to broaden its perspective to a plurality of knowledge, including pedagogy of aging, neuroscience and music. In brief,
musical autobiography (Strollo, 2014), as a pedagogical device, represents a synthesis and an opportunity that the author will try to highlight.

Riassunto: L’articolo ha come traccia costante il tema dell’inclusione quale vettore di un circolo virtuoso tra democrazia e pedagogia; in questo caso specifico si tratta dell’inclusione degli anziani, categoria fortemente provata dalle dinamiche neoliberiste e globaliste degli ultimi anni. Le posizioni dell’Autrice, che assume un punto di vista prevalentemente umanistico, hanno come centrale il ruolo della memoria e delle narrazioni produttrici di quelle rappresentazioni esistenziali che l’uomo abita per tutta la vita. Tuttavia questo scritto presenta un approccio che cerca, in un’ottica multidisciplinare, di allargare la propria prospettiva ad una pluralità di saperi per una maggiore efficacia: dalle conoscenze della pedagogia dell’invecchiamento a quelle delle neuroscienze piuttosto che a quelle eminentemente musicali. L’autobiografia musicale (Strollo, 2014), infine, quale dispositivo pedagogico, ben rappresenta una sintesi ed un’opportunità che proviamo a mettere in luce.