Pedagogie in conflitto: giudizi critici sulla riforma Gentile tra 1923 e 1924

Abstract

Abstract

The article proposes an interpretation of the reform in light of the social and political situation in which it was enacted, as an expression of the ongoing political-social movement of repression of the progressive popular forces that grew considerably from 1917 onward, reaching its peak in the so-called ‘red biennium’. These forces, interpreted at the philosophical level by positivism, socialism and historical materialism, had worked for the dissemination and implementation of a pedagogical model based on the reduction of illiteracy, placing great faith in the function of popular schools. Some critical judgments on the Gentile reform are analized, which appeared in journals of opposition parties and associations between 1923 and 1924, which raised the issue of the reform’s negative effects on working-class education and which represent a starting point of great interest for the study of the public debate of the time.

Riassunto

Viene proposta un’interpretazione della riforma, svolta alla luce della situazione sociale e politica in cui fu varata, come espressione del moto di repressione in atto a livello politico-sociale delle forze popolari progressive che crebbero in maniera considerevole dal 1917 in avanti, giungendo all’a­pice nel cosiddetto ‘biennio rosso’. Queste forze, interpretate a livello filo­sofico dal positivismo, dal socialismo e dal materialismo storico, si erano adoperate per la diffusione e l’attuazione di un modello pedagogico basato sulla riduzione dell’analfabetismo, riponendo grande fiducia nella funzio­ne delle scuole popolari. Si analizzano alcuni giudizi critici sulla riforma Gentile, apparsi su riviste di partiti dell’opposizione e di associazioni tra il 1923 e il 1924 che hanno posto il problema delle ricadute negative del­la riforma sull’educazione della classe lavoratrice e che rappresentano un punto di partenza di grande interesse per lo studio del dibattito pubblico dell’epoca.