Risorse umane e umanità capitalizzata. Un approccio pedagogico-critico-politico
Abstract
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On the basis of precise pedagogical-critical-political references, an interpretation of the term human resources is proposed wich highlights its intrinsic contradictions and the expropriation of the primarily pedagogical dimension relating to the integral formation of the subjectperson-citizen in favour of only ‘formation for economic growth’. After highlighting the economistic reduction of man from an end to a means within the framework of the corporatie paradigm of “formation only for profit”, this process is framed within the alienating logic of the capitalist development model, both in its Fordist and post-Fordist declination. Against the background of the educational ideals of paideia and Bildung, the intrinsic contradictions of the ‘deforming formation’ of ‘homo privates’, precarius and consumens of the era of neo-liberal globalisation are shown, and then some experiences are emphasised as examples of concrete utopias of the construction of thinking, autonomous, critical and emancipated subjects and communities: ‘recuperadas’ companies, associations in favour of migrants, remaining subjects.
Riassunto
Sulla base di precisi riferimenti pedagogico-critico-politici, si propone un’interpretazione della locuzione risorse umane che ne evidenzia le contraddizioni intrinseche e l’espropriazione della dimensione precipuamente pedagogica relativa alla formazione integrale del soggetto-persona-cittadino a favore della sola ‘formazione per la crescita economica’. Dopo avere messo in rilevo la riduzione economicistica dell’uomo da fine a mezzo entro l’ambito del paradigma aziendalista della ‘formazione per il solo profitto’, si inquadra tale processo nella logica alienante del modello di sviluppo capitalistico, tanto nella sua declinazione fordista quanto in quella postfordista. Sullo sfondo degli ideali educativi della paideia e della Bildung, si mostrano le contraddizioni intrinseche alla ‘formazione deformante’ dell’homo privatus, precarius e consumens proprio dell’era della globalizzazione neo-liberista, per poi porre l’accento su alcune esperienze, quali esempi di utopie concrete, di costruzione di soggetti e di comunità pensanti, autonome, critiche ed emancipate: aziende ‘recuperadas’, associazioni in favore dei migranti, soggetti restanti.
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