Vite in corpo. La bellezza in forma di pani e gesso
Abstract
The paper proposes an epistemic and methodological reflection built around a research-intervention activity carried out in the Poggioreale prison in Napoli. It is a reflection on the education of adults which goes back to two thinkers who mark a possibility to overcome mechanistic or finalistic visions of education and look at the connection between Nature and Artifice, between Biology and Philosophy. In particular, with Henri Bergson’s The Creative Evolution (1907) and John Dewey’s Reconstruction in Philosophy (1920) we return to look at the theory of knowledge and the theory of life as inseparable and therefore as a space where “to work together” and experience reality of bodies and their essence, thanks to the changes of state, to the variation of the existential traces of which to recognize the continuous transition of being. The reflection intertwines the work and pedagogical poetics of Alessandra Asuni and Christian Leperino who were ‘workshop masters’ of the activity in Poggioreale, so as to glimpse the beauty of the vital experience woven together.
Riassunto: Lo scritto propone una riflessione epistemica e metodologica costruita attorno ad un’attività di ricerca-intervento realizzata nel carcere di Poggioreale. Si tratta di una riflessione sulla formazione degli adulti che torna a due pensatori che segnano una possibilità per superare della formazione visioni meccanicistiche o finalistiche e guardare alla connessione tra Natura e Artificio, tra Biologia e Filosofia. Con L’evoluzione creatrice di Henri Bergson (1907) e Rifare la filosofia di John Dewey (1920) si torna a guardare teoria della conoscenza e teoria della vita come inseparabili e quindi come spazio dove “lavorare di concerto” e fare esperienza della realtà dei corpi e della loro essenza, al variare dei tracciati esistenziali di cui riconoscere l’essere in transizione continua. La riflessione intreccia e si nutre del lavoro e della poetica pedagogica di Alessandra Asuni e Christian Leperino che dell’attività a Poggioreale sono stati ‘maestri’ di ‘bottega’, così da far intravedere il bello della vitale esperienza tessuta insieme.
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PDFRiferimenti bibliografici
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