Dal male alla responsabilità come condivisione. Auschwitz: paradigma di negazione assiologica dell'umano
Abstract
It is necessary to reflect on the scandal of evil retracing the theories of great thinkers such as Ricoeur, Heidegger, Lyotard. We need an opening to the historicity, to the unpredictability relating to the event, to the subjectivity that contrasts the flattening of scientific and philosophical search, and therefore also pedagogical reasons, thoughts and idea, representations and languages. The research should look at the existence and not only to the intrinsic nature or indispensable nature of freedom and need. The cult of
reason and science with which the man was confirmed always more homologated and naturalized contrasts with the search for a more spiritualistic, impressionistic, even irrationalist culture, aimed to propose the meaning and the role of the individual subjectivity. In a world that has done of the marketv Moloch God who dislodge and regulates everything, the invitation is to discover the dimension and the property of the gift, of the free one, of the responsibility as a sharing. A rediscovery that, moving away from the merchant logic of the exchange and of the do it des it is the founding principle of the responsibility of social life and of reality itself.
Riassunto: Occorre riflettere sullo scandalo del male ripercorrendo le teorie di grandi pensatori quali Ricoeur, Heidegger, Lyotard. Occorre una apertura alla storicità, alla imprevedibilità dei fatti, all'evento, alla soggettività che contrasti l'appiattirsi della ricerca scientifica e filosofica, e quindi anche pedagogica, solo sulla ragione, sul pensiero sulle idee, sulle rappresentazioni, sui linguaggi. La ricerca deve guardare all'esistenza e non solo all'essenza, al sentimento e non solo alla ragione, alla libertà e non solo alla necessità. Al culto della ragione e della scienza, con cui l'uomo veniva sempre più omologato e naturalizzato, si contrappone la ricerca di una cultura più spiritualistica, impressionistica, perfino irrazionalista, volta comunque a riproporre il significato e il ruolo della soggettività individuale. In un mondo che ha fatto del mercato il dio Moloch che tutto smuove e regola, l'invito è quello di riscoprire la dimensione e la proprietà del dono, del gratuito, della responsabilità come condivisione. Una riscoperta che, allontanandoci dalla logica mercantile dello scambio e del do ut des, fa della responsabilità il principio fondante della vita sociale e della stessa realtà.
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