Dai diari di bordo e dalle opere dei detenuti, tracce e artefatti di un’esperienza trasformativa. Un osservatorio sull’accadere pedagogico
Abstract
Prison is not a secret, neither hidden nor unknown. It works as a pivot for a new way to punish: the modern one. Perhaps it is true that we have emerged from Modernity, if convicted, in prison, learn their destiny instead of re-educating themselves. This case is different. After viewing the documentation - the diaries of operators and prisoners as well as their artifacts (poems, writings but also bread pieces and plaster casts) - I tried to re-collect their “adventure”. Following the events and the comments of the protagonists, I have chosen to exercise clinical attention. My interpretation work – imaginative rather than descriptive, yet selective in terms of references, judgments, notes – aims at practicing the attitude of one who looks closely at data to say it. I have tried to let papers talk, according to the style Michel Foucault gives to doctors when they knew how to match words to things without violating bodies. A living body, not dead, is the true protagonist of this narrative.
Riassunto: Il carcere non è, non dovrebbe essere, una segreta: nascosto e non saputo. È piuttosto il perno di un nuovo modo di punire; quello moderno. Forse è vero che siamo usciti dalla Modernità, se i detenuti, più che rieducarsi, vi apprendono del loro destino. Diverso il caso in oggetto. Visionata la documentazione – in particolare: i diari degli operatori e di alcuni dei detenuti e gli artefatti: poesie, ma anche forme di pane e calchi in gesso – ho provato a riscostruirne «l’avventura». Seguendo il filo degli avvenimenti e i commenti dei protagonisti, ho inteso esercitare un’attenzione clinica sul materiale. Il mio lavoro interpretativo – immaginativo più che descrittivo, già selettivo per riferimenti, giudizi e note – ha voluto praticare l’atteggiamento di chi si china sul dato per dirlo. Ho provato a far parlare le carte secondo quell’“ascolto loquace” che Michel Foucault attribuisce ai medici quando sapevano far corrispondere le parole alle cose senza violare le profondità di un corpo. Il corpo vivo, non cadavere, è infatti il protagonista di questa narrazione.Keywords
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