Tortious disinformation and digital platforms
Abstract
Abstract
The spread of false and harmful speech has always existed but it has often fallen within the protection afforded to freedom of expression as a fundamental right. In the Internet era, extending civil liability to digital platforms for the dissemination of unlawful contents has always been regarded with skepticism and disfavor, also because of the potential chilling effect. Since the dissemination of dangerous fake news has been increasing in recent years, the idea of preventing them through an expansion of torts has gained ground. As a part of EU soft law (COM(2018) 236 final), a “catch-all provision” focuses on instrumentalizing the spread of disinformation for profit purposes. To this extent it should be noted that the most serious threat does not depend so much on the peculiar content disseminated, but rather on the algorithm that govern digital platforms. The EU “Digital Services Act” (DSA) tries to cope with such complex issue, enhancing a co-regulatory approach in order to mitigate this technological and systemic risk. If the DSA opts mainly for public enforcement, on the other hand it still acknowledges the coexistence of civil liability, which could derive precisely from a breach of cooperation duties and would recall the interpretative value of the aforesaid “catch-all provision”.
Abstract
La diffusione di discorsi falsi e dannosi è un fenomeno da sempre esistito, ma spesso rientra nell’ambito della tutela garantita alla libertà di espressione, quale diritto fondamentale. Nell’era di Internet, l’estensione della responsabilità civile delle piattaforme digitali per la diffusione di contenuti illeciti è stata tradizionalmente accolta con scetticismo e sfavore, anche a causa del possibile effetto dissuasivo (“chilling effect”). Tuttavia, poiché negli ultimi anni si è registrato un incremento nella diffusione di fake news pericolose, si è affermata progressivamente l’idea di contrastarle mediante un ampliamento delle fattispecie illecite in ambito extracontrattuale. Nel contesto del soft law dell’Unione Europea (COM(2018) 236 final), una clausola di tipo generale (“catch-all provision”) si concentra sulla strumentalizzazione della disinformazione a fini di lucro. A tal proposito, occorre rilevare che la minaccia più grave non risiede tanto nel contenuto specifico diffuso, quanto piuttosto negli algoritmi che regolano il funzionamento delle piattaforme digitali. Il “Digital Services Act” (DSA) dell’UE affronta tale questione complessa mediante un approccio co-regolatorio, volto a mitigare tale rischio tecnologico e sistemico. Sebbene il DSA privilegi principalmente l’enforcement pubblico, esso riconosce, tuttavia, la coesistenza di una responsabilità civile, la quale può derivare da una violazione degli obblighi di cooperazione e richiama, in tal senso, il valore interpretativo della suddetta clausola generale.
Keywords
Full Text:
PDFRefbacks
- There are currently no refbacks.
Iscrizione al R.O.C. n. 25223
Registro Stampa presso il Tribunale di Napoli, n. 48 del 03.12.2019
R.G. n. 8014/19