Lo smart working, da pratica sperimentale a modus operandi ordinario: problematiche giuridiche e applicative - The smart working, from experimental practice to ordinary modus operandi: legal and applcation problems

Luigi Izzo

Abstract


Da secoli la modalità ordinaria di impiego prevede la presenza fissa del lavoratore sul luogo allo stesso assegnato, a prescindere dall’ambito lavorativo di riferimento. Eppure, dopo i primi impulsi dovuti all’esigenza di tutelare particolari categorie “deboli” di lavoratori, l’attuale emergenza dovuta alla pandemia da COVID-19 ha imposto un ripensamento del paradigma lavorativo mediante un utilizzo sempre più esteso delle modalità di “lavoro agile”, sia nelle imprese che negli uffici amministrativi. Ciò, tuttavia, impone di prendere in considerazione una serie di problematiche che spaziano dalla privacy alla tutela del lavoratore di per sé.

For centuries, the ordinary method of employment has required the permanent presence of the worker in the assigned workplace, regardless of the specific working environment. Nonetheless, after the first impulses due to the need to protect particular “weak” categories of workers, the current emergency due to COVID-19 pandemic has imposed a rethinking of the working paradigm through an ever-expanding use of the “smart working”, both in the business and in the administrative sectors. However, it requires to consider several concerns, ranging from privacy issues to the protection of the worker himself.


Keywords


Smart Working; COVID-19; ICT; Data Protection

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