La “morte” del mito dell’eroe medievale in Aucassin et Nicolette
Abstract
Aucassin et Nicolette è certamente una delle opere profane più fortunate del medioevo francese. Redatta in un’originale mescolanza di versi e prosa, questa affascinante chantefable era destinata ad un pubblico colto già abituato a fruire e ad apprezzare i romans courtois.
Il fascino generato da quest’opera su tutta la civiltà occidentale nei secoli successivi risponde senza dubbio a delle ragioni sociologiche, letterarie, ma anche psicologiche. L’amore osteggiato di un giovane aristocratico per una schiava saracena e le molteplici peripezie che coinvolgeranno i due protagonisti saranno il leitmotiv di quest’opera. Via via che ci si addentra nella lettura il mito dell’eroe medievale – uomo virile, che combatte per la sua dama – si indebolisce e l’autore si diverte nel disegnarci Aucassin come un anti eroe, come colui che non vuole combatterene fare point de quanque il deust?, caratteristiche che contribuiranno di gran lunga ad annientare e distruggere il mito dell’uomo alfa medievale.
Parole chiave: maschio alpha, mito dell’eroe, rivincita della donna,
poutporri letterario
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ISSN: 2281-3241 (on line); 2037-5867 (press)
Registro Stampa presso il Tribunale di Napoli, n. 26 del 29.04.2021
R.G. n. 3527/21