La lancia: realtà e simbolo. Da Longino ai Longobardi
Abstract
Tra i tratti mediante il quale maggiormente si struttura la società altomedievale possiamo di certo enunciare le armi.
Lo stato di belligeranza endemico che caratterizza questo contesto storico dà vita ad una vera e propria «cultura armata», la quale agisce concretamente nella società e sulle sue forme di autorappresentazione, come avviene ad esempio con la narrativa epica e storiografica, dove le armi sono investite di una connotazione sacrale e simbolica notevolmente marcate.
Il codice bellico, linguaggio assolutamente nevralgico e al tempo stesso fondante nelle società del mondo antico e medievale, coniuga la sua realtà tra la dimensione della materialità fisica ed aspetti culturali che attingono le sfere della religione e/o della magia. L’elemento qui preso in considerazione è la lancia, nella sua accezione simbolica di forza, magia e regalità.
La lancia compare sin dagli albori dell’umanità quale uno dei primi strumenti atti all’uomo per cacciare e difendersi dai pericoli naturali. Con l’introduzione della staffa vi fu un’evoluzione nelle dinamiche militari tale da favorire l’utilizzo del cavallo e, al tempo stesso, della stessa lancia, avviando un processo di caratterizzazione di una figura, il cavaliere, che pervaderà l’immaginario collettivo della cultura medievale.
Quest’arma, inizialmente semplice strumento di caccia e di guerra, arrivò così a conquistare una parallela vita quale simbolo all’interno di determinate culture, specie quelle relative all’Alto Medioevo.
In questo breve contributo mediante lo studio di due specimina, la Sacra Lancia di Longino e cerimonia della trasmissione del gaire per i Longobardi, ci si propone di dare l’abbrivio ad una più dettagliata ed esauriente analisi del complesso e articolato topos della lancia in numerosi contesti, culture, epoche e letterature del Medioevo europeo.
Parole chiave: lancia, Medioevo, Longino, Longobardi, simbolo
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ISSN: 2281-3241 (on line); 2037-5867 (press)
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