Rauschenberg cancella Johns. L’arte fuori dal quadro

Daniela Cardone

Abstract


Da Kandinsky a Mondrian, il passaggio dall’arte figurativa all’arte astratta rappresenta un momento di svolta per la produzione artistica del Novecento. A partire dal “cavaliere azzurro” (Der Blaue Reike), manifesto estetico e spirituale della nuova corrente astratta, Kandinsky compie una rivoluzione artistica utilizzando linee e geometrie come segni di un nuovo linguaggio pittorico e ragionando sul quadro come testo e come discorso.
Si tratta di una rimodulazione della materia la quale non si dissolve, ma si spezza in ogni singola parte per poi ricomporsi nel quadro. La necessità dell’artista di dare voce alle proprie sensazioni e ai propri stati d’animo si concretizza su una nuova superficie che in un’analisi semiologica non rompe con il passato ma si evolve in una nuova forma.

Parole chiave: arte astratta, semiologia della pittura, arte e società


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ISSN: 2281-3241 (on line); 2037-5867 (press)

Registro Stampa presso il Tribunale di Napoli, n. 26 del 29.04.2021
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