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Una precisa idea di fondo ispira il progetto di questo numero monografico. È la convinzione, condivisa dai due curatori, che interrogarsi criticamente sui dispositivi di valutazione delle performance, oggi impiegati (non solo nel nostro Paese) pressoché in ogni settore della vita pubblica e considerati sempre più importanti nell'allocazione premiale di risorse finanziarie, non significa affrontare una specifica e circoscritta questione di natura tecnico-amministrativa, ma porre un tema squisitamente politico e culturale, che ha profonde implicazioni sul governo dei viventi.
Camuffando agende normative nel linguaggio della neutralità tecnica, la valutazione è oggi in grado di alterare le forme, l'esercizio e persino la distribuzione del potere a livello della governance globale. La sua pervasività a tutti gli ambiti della vita sta rapidamente conducendo alla sostituzione della politica con la tecnica e del governo politico con la governance dei numeri.
Nel tentativo di offrire un quadro interpretativo sufficientemente esaustivo della complessità della valutazione, il volume ospita contributi che ne analizzano sia i risvolti teorici che le implicazioni empiriche, indagando, ad esempio, il nesso tra valutazione e società della prestazione, le dinamiche psicologiche alla base dello "strano desiderio di essere valutati", gli aspetti politici relativi alla valutazione delle performance statali su tematiche quali la corruzione e l'affidabilità finanziaria, gli effetti della valutazione sul funzionamento del sistema universitario, l'utilizzo di sistemi di valutazione algoritmica per l'esercizio delle funzioni di polizia.
Sommario
Ulteriori informazioni
Collana | Cartografie sociali |
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Titolo | Vol 2, N° 8 (2019) - Tra potere e sapere: studi critici sulla valutazione |
A cura di | Davide Borrelli, Diego Giannone |
ISBN | 978-88-5756-518-7 |
Pagine | 206 |
Anno di pubblicazione | 2019 |