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Per comprendere le ragioni della parabola brasiliana è necessario mettere a fuoco realtà complesse e contraddittorie. Antropologi e sociologi hanno messo a fuoco la gestione di territori e popolazioni, trovando punti di osservazione fecondi per comprendere i conflitti che, negli ultimi quindici anni, hanno scosso il tessuto urbano, interrogando la relazione tra pratiche statali, gestione del territorio e esperienze dell'associativismo e dei movimenti sociali. Un lavoro empirico realizzato in modo situato ha permesso di mostrare che l'urbano può rappresentare allo stesso tempo una prospettiva e uno spazio di articolazione tra scale analitiche e mediazioni sociali. Le grandi metropoli brasiliane costituiscono il nostro piano di riferimento, teorico ed empirico. Le ricerche, principalmente di carattere etnografico, si soffermano sui diagrammi di relazioni che interrogano e tematizzano la produzione della legalità e dell'illegalità da parte dello Stato, prendendo di mira gruppi di popolazione specifici, generalmente considerati come "esclusi", "marginali", "vulnerabili", "a rischio". Ambulanti, abitanti delle favelas, persone che fanno uso di droghe, senzatetto, vittime della violenza, neri, si imbattono in interventi volti a rimodellare il tessuto urbano e a disinnescare conflitti che, tuttavia, diverse forme di protesto e di resistenza, seppur frammentarie e contraddittorie, continuano a rendere manifesti.
Sommario
Ulteriori informazioni
Collana | Cartografie sociali |
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Titolo | Vol 2, N° 6 (2018) - Governo dei poveri e conflitti urbani in Brasile |
A cura di | Livia De Tommasi, Daniel Veloso Hirata |
ISBN | 978-88-5755-306-1 |
Pagine | 226 |
Anno di pubblicazione | 2018 |