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Un fatto sociale totale. L'antica definizione messa a punto un
centinaio d'anni fa (1923-24) da Marcel Mauss (2002) a partire dalla
ricostruzione delle pratiche di "dono" indica fenomeni della vita sociale che,
pur specifici, appaiono tuttavia in relazione con tutti gli altri, rendendo
possibile attraverso la loro analisi la lettura complessiva di un'intera
società. La definizione è stata evocata da molti studiosi nel dibattito pubblico
che ha accompagnato la pandemia da Sars-CoV-2.
[...]
Un'opportunità per le scienze sociali? Un'opportunità sicuramente ma, a
giudicare dai fatti, un'opportunità alquanto disattesa o, almeno, non colta fino
in fondo. Malgrado l'evidente peso della componente sociale nella diffusione
della pandemia, nelle sue cause e nei suoi effetti, le scienze sociali sono
restate ampiamente ai margini nel grande gioco delle scienze cui il virus ha
dato vita, marginali nei circuiti della comunicazione mainstream e
soprattutto nei processi decisionali di governo della crisi.
[...]
Il senso - ancora completamente aperto - della frase "andrà tutto bene", non
potrà che dipendere interamente da tali scelte: compito della sociologia è
soltanto far «conoscere in modo più ampio l'origine sociale, collettivamente
occultata, della disgrazia, in tutte le sue forme, comprese le più intime e
segrete», nella piena consapevolezza che «rendere coscienti i meccanismi che
rendono la vita dolorosa, persino invivibile, non significa neutralizzarli;
portare alla luce le contraddizioni non significa risolverle»; significa
semplicemente che «quello che il mondo sociale ha fatto, il mondo sociale,
armato di questo sapere, può disfarlo» e «che che ogni politica che non sfrutti
pienamente le pur ridotte possibilità d'azione, che la scienza può aiutare a
scoprire, può essere considerata colpevole di omissione di soccorso nei
confronti di una persona in pericolo» (Bourdieu 2015, p. 854, passim).
Mostrare le alternative che il corpo sociale continua spontaneamente a generare
a dispetto dei "There Is No Alternative" che il discorso pubblico
incessantemente riproduce, opporre al "mondo così com'è" del racconto
neoliberale la realtà spesso cruda del "mondo che c'è", costituisce, in ogni
caso, l'unico modo che conosciamo per contrastare le tentazioni di "fine del
mondo" che ogni crisi fa puntualmente emergere: la nostra forma di (dolorosa)
consapevolezza della irrinunciabile necessità della presenza (De Martino
2002).
Sommario
Ulteriori informazioni
Collana | Cartografie sociali |
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Titolo | N° 10-11 (novembre 2020/maggio 2021) - Il fatto sociale totale. Voci dalla pandemia tra capitale e vita |
ISBN | 978-88-5757-187-4 |
Pagine | 222 |
Anno di pubblicazione | 2021 |